mercoledì 30 aprile 2008

J.L. Borges, Elogio dell'ombra

La vecchiaia (è questo il nome che gli altri gli danno)
può essere per noi il tempo più felice.
E' morto l'animale o quasi morto.
Vivo tra forme luminose vaghe
che ancora non son tenebra.
...
Nella mia vita son sempre state troppe le cose;
Democrito di Abdera si strappò gli occhi per pensare;
il tempo è stato il mio Democrito.
...
Posso infine scordare. Giungo al centro,
alla mia chiave, all'algebra,
al mio specchio.
Presto saprò chi sono.

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