domenica 1 marzo 2009

C. non reggeva i sentimenti. Non dico quelli con la lettera maiuscola (Amore, Amicizia ecc) ma neanche quelli minuscoli (comprensione, affetto ecc). Se n'era reso conto fin dall'infanzia: troppo selvatico e solo, troppo trascurato dagli affetti dei genitori, troppo in balia delle sue fantasie un po' rachitiche. E così, con questa anima rinsecchita, si era trovato a far fronte all'amore, ma non ci aveva creduto tenendosi sempre uno spazio di fantasia chiuso in un piccolo cassetto nel quale non vedeva l'ora di rintanarsi. Ma la vita a volte tira degli scherzi e l'amore (o almeno questo pensava C.) era andato a scovarlo un'altra volta fin dentro quel piccolo cassetto nascosto. Naturalmente C. si sbagliava ancora, non era Amore. E se ne accorse dopo un po', dolorosamente.
Poi si era fatta strada nella sua testa un'idea che forse non aveva mai amato: si sentiva come oggetto d'amore, ma mai che lui avesse veramente amato qualcuno.
Fu così che un giorno decise di provare ad amare, sinceramente, di perdersi dietro un amore, insensatamente.

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