giovedì 19 marzo 2009

Incontri tra generazioni

Sono un signore dai capelli bianchi, ma di vedute (credo) abbastanza larghe. Questa mattina , nella mia consueta passeggiata quotidiana nelle vie del paese (un paese della provincia di Milano, assai tranquillo), vengo apostrofato più o meno così da due ragazzine dodicenni che viaggiano insieme sulla stessa bicicletta.

Ragazzina - Hey signore, ti voglio bene...
Faccio finta di nulla e proseguo a piedi.
Ragazzina - Non posso fare a meno di te...
Faccio segno con la mano come per dire "l'hai sparata grossa".
Ragazzina - Lo sai che hai un bel culo?
Tiro avanti.
Ragazzina - Si proprio un bel culo
Accelero il passo.
Ragazzina - Mi fai arrapare
Proseguo. Mi sorpassano in bici.
Ragazzina (rivolgendosi all'altra)- Mi ha guardato il culo!

Commento.  Non ho parole
  

6 commenti:

  1. Effettivamente ... neanch'io!

    Sono arrivata sul tuo blog non ricordo come, ma è bello.
    Complimenti!

    Lara

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  2. In effetti quello che ti è successo lascia senza parole, sia per la frase finale, che sembra contraria alle frasi precedenti , sia per lo svolgersi dei fatti.
    Una volta erano gli uomini ad apostrofare così le donne, per superiorità, per spregio, per metterci a disagio, per farci arrossire, per divertirsi alle nostre spalle, per esercitare un potere, per dimostrare una presunta superiorità.
    Oggi le ragazzine si rifanno utilizzando gli stessi sistemi. Purtroppo noi donne, spesso, per assomigliarvi finiamo col prendere ciò che c’è di pessimo in alcuni di voi, forse ritenendo che sia giusto che proviate a sentirvi a disagio voi, come per anni ci siamo sentite noi, o forse, proprio come capitava a voi con noi, solo per …scandalizzare e riderne tra amici.
    Le ragazzine oggi si comportano come hanno sempre fatto i ragazzi.
    Non siamo abituati a questo e ce ne scandalizziamo. Non sono più colpevoli dei loro coetanei.
    Al massimo potremmo chiederci perché lo facciano gli uni e le altre, ma questo aprirebbe un capitolo su morale, principi, valori che renderebbe pesante l’atmosfera di un blog e finirebbe per coinvolgerci tutti: genitori, insegnanti, zii, nonni, scrittori, giornalisti e…
    g.

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  3. Mi sembra di vederti, senza parole. Ed è un peccato, perché avresti potuto rispondere: Tu invece hai un culo pendulo...
    grazie per la Bartoli
    marina

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  4. @Marina. Ci mancava solo che facessi un apprezzamento sul culo di una dodicenne -:)))
    La prontezza di battuta non è il mio forte, sono assai tardo, ma non credo fosse la sede per disquisizioni. Non volevo ne fare il bacchettone, ne il vecchio brontolone perché probabilmente li avranno già a casa loro (e questi sono i risultati). Ma certo qualcosa avrei dovuto dire...

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  5. Il testo di Guglielmo è un gioiellino di letteratura, a prescindere dal fatto che sia reale o no. Sa un po' del migliore Pennac. Però i commenti guastano un po' il suo esistenzialismo.

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  6. marina, verrebbe da rispondere per le rime ma io penso che non sia giusto, i ragazzi esprimono come possono i loro disagi, le loro paure, dietro l'agressività ci sono spesso fragilità da considerare e sta in noi adulti riuscire a rispondere non come si risponderebbe ad un adulto, con questo non voglio dire di assolvere sempre i comportamenti dei ragazzi ma ricordarci appunto che sono ragazzi, la cosa piu difficile
    anch'io sono stata una ragazzina che cercava conferme con comportamenti provocatori, e credo che un sorriso sarebbe stata la risposta che piu mi avrebbe aiutata,un sorriso avrebbe smontato la carica agressiva, mi avrebbe ricordato che io ero una ragazzina e che l'altro era un adulto, non si faceva ne sedurre ne prendere in giro, il suo sorridere calmo mi avrebbe fatto pensare che con alcuni adulti è possibile fermarsi smettere di cercare strade per affermarsi in modi pericolosi

    era difficile essere adolescente allora, forse oggi ancora di piu, se le relazioni tra i due sessi sono difficili per noi che siamo adulti figuriamoci come possono essere per i ragazzi
    francesca2

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