lunedì 4 maggio 2015

Mia madre di Nanni Morsetti

Devo dire che sono andato a vedere questo film con un'idea totalmente diversa: pensavo (ho scoperto dopo a torto) che fosse un film leggero e spiritoso. Perché mi ero fatto questa idea, non so: forse i trailer mi hanno "depistato", forse era un mio stato d'animo che richiedeva qualcosa di diverso. 
Il film è tutt'altro che spiritoso e leggero: a tratti è decisamente dolente ed angosciante. Il fatto di conoscere dal di dentro una situazione simile non aiuta, anzi, rafforza questa atmosfera con sfumature di "già visto". 
Sadico ho trovato lo scambio di ruoli tra Buy e Moretti (lei è la regista e lui il fratello ingegnere), anche perché lei non sfugge al confronto con la pacata umanità della madre professoressa di latino. Un confronto devastante. Il fratello ne esce alla grande e non si capisce il perché di questa auto-assoluzione.


I dialoghi soprattutto all'inizio sono un po' artificiosi (ma lo stile di Moretti è mai cambiato?). Poi gli interpreti del film crescono come interpretazione e si salvano in corner (soprattutto grazie all'interpretazione della madre, una splendida Giulia Lazzarini -classe 1934-). Senza onore ne gloria, dunque.
L'aggettivo più utilizzato dalla critica per questo film è stato "narcisistico". In effetti è nel pieno stile di Moretti che alla lunga "irrita".


2 commenti:

  1. beh diciamo che personalmente ne ho visti tre o quattro, poi ho cominciato a dover raccogliere le balle cadute a terra. negli anni alla fine capita di ricascarci (chissa' perché, ma di solito certa immondizia viene sparsa al vento e osannata dagli scemi).L'ultimo fu il caimano, in videocassetta - oggi si dice dvd - da amici. una vera chiavica. mai piu' Moretti, lo giuro.

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  2. Non ho visto il film e credo che non lo vedrò.
    Grazie
    Maurizio

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